La ballata del fumetto italiano

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Breve storia del fumetto – Il fumetto in Italia dagli anni Sessanta ad oggi 11° parte

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A partire dagli anni Sessanta, intellettuali ed editori concorrono a proporre una concezione nuova del fumetto. In un contesto che vede nascere le prime case editrici amatoriali italiane e i primi Saloni del Fumetto, inaugurati nel 1965 a Bordighera (si sposteranno poi a Lucca) esce, nel 1965, il mensile Linus, sotto la direzione di Giovanni Gandini.

La prima pagina del primo numero ospita una conversazione tra intellettuali, Elio Vittorini, Oreste Del Buono, Umberto Eco, su un tema apparentemente frivolo: i fumetti di Charlie Brown.

Eco, nel saggio Apocalittici e integrati, del 1964, ha già trattato il tema del linguaggio del fumetto. “Linus promuove il fumetto da un mero divertissement a un fenomeno di “letteratura grafica”, come lo definisce, sia pure tra virgolette, l’editoriale di presentazione,”(1) proponendo un approccio storico-critico, legittimandone l’appartenenza al mondo della cultura alta.

Negli anni settanta, sotto la direzione di Oreste Del Buono, alle pagine di fumetti verranno sempre più accostati articoli di attualità e di politica, legando l’immaginario del fumetto a quello delle problematiche di quegli anni. Oltre a raccogliere sulle sue pagine il meglio della produzione americana ed europea, dai Peanuts di Schulz (la rivista prende il titolo da un suo personaggio), a Barbarella, su Linus appaiono i migliori giovani autori italiani.

Guido Crepax fa esordire Neutron nel 1965, un giallo che ha come protagonista un supereroe anomalo. Valentina, un personaggio secondario di quella storia diventerà il fulcro principale di tutta la sua produzione. Crepax lascia un segno indelebile nel fumetto contemporaneo, sconvolge la tradizionale griglia delle tavole con strisce di vignette, il suo montaggio grafico e narrativo è originalissimo, un gioco fatto di variazioni delle vignette, di formato, di margine, di erotismo.

Sulle pagine di Linus autori come Dino Battaglia, che pubblica anche sul Corriere dei piccoli, possono esprimere al meglio la loro creatività sperimentando tecniche diverse e giocando sulle possibilità espressive delle vignette secondo modalità inesplorate. Battaglia pubblica nel 1968 una riduzione a fumetti de La nube purpurea di Shield, la prima di una serie di riduzioni da classici della letteratura.

Sergio Toppi sviluppa la narrazione all’interno di pagine-vignette, che possono essere viste sia in maniera unitaria che come fasi del racconto, racconto a sua volta suggerito dall’andamento dell’immagine.

Tra gli umoristi di Linus spicca la figura di Altan, che, prima di restringere la propria attività al campo della vignetta satirica e del fumetto per l’infanzia, pubblica, su Linus appunto, strisce satiriche, tra il 1973 e il 1984, e che con straordinaria semplicità riesce a far sorridere amaramente i lettori del cinismo e dello squallore che vige nelle cose del mondo.(2)

Con Linus si apre la lunga stagione delle riviste, che durerà circa un ventennio. Il mercato nel complesso è dominato dagli albi tradizionali, da Tex a Diabolik, ma sono le riviste a costruire le condizioni per l’affermazione dei nuovi autori italiani promuovendo la sperimentazione e l’innovazione.

È sempre in questi anni che cominciano a comparire in libreria ristampe di classici del fumetto in formato di libro cartonato o tascabile.(3) A Linus si ispirano altre riviste che nascono negli anni seguenti, nel 1967 è la volta di Eureka, che ha il grande merito di far conoscere al pubblico italiano Spirit di Will Eisner, e sulle cui pagine troviamo Maxmagnus della coppia Magnus Max Bunker, o le Sturmtruppen di Bonvi (Franco Bonvicini), esilarante parodia del militarismo.

Assolutamente da citare qui Gianni De Luca, che produce con continuità fumetti per il settimanale cattolico Il Giornalino. Il suo Commissario Spada, e le tre riduzioni di tragedie di Shakespeare, sono esemplari per scansione temporale e resa di continuità.(4)

Nel 1967 appare in Italia, il mensile Sgt. Kirk, dove viene ristampata l’intera produzione argentina di Hugo Pratt, accanto a Caniff e Battaglia. Ha vita breve, soltanto due anni, ma è qui che compare il personaggio che gli darà la fama, Corto Maltese, negli episodi del suo nuovo fumetto: La ballata del mare salato. È il mercato francese a consacrarlo, le storie di Corto Maltese vengono prima pubblicate in Francia, le troviamo sul settimanale Pif dal 1970, quindi in Italia su Linus due anni più tardi.

Pratt, una delle figure più note del fumetto italiano, è soprattutto un maestro di narrazione, il suo stile figurativo non ha il carattere di innovazione di altri autori, ma asseconda efficacemente il ritmo del racconto. Mostrando solo ciò che è necessario, dosando linee ed ombre stese con pennello, riesce a rendere originali elementi tipici del genere fumetto d’avventura e a dare sempre spessore ai suoi personaggi, Corto Maltese è di per se una figura affascinante. Le sue storie hanno un respiro narrativo enorme e un eccezionale potere evocativo capace di risvegliare l’immaginario del lettore. (5)

Nel 1972 Mondadori lancia Il Mago, rivista di formato grande, che pubblica per lo più fumetti statunitensi, sia classici che recenti, alcuni classici italiani, come ad esempio Jacovitti, e pochi italiani nuovi, tra i quali: Big Sleeping di Daniele Panebianco e Ripresa registrata di avvenimento agonistico di Filippo Scòzzari.

In questi anni esordiscono Silver e il suo Lupo Alberto, sulle pagine del Corriere dei Ragazzi (già Corrierino), e Sergio Staino, nel campo della striscia umoristica.

(Marco De Giorgio)

(1) Flavia Weisghizzi, Parlando di nuvole – Modi e luoghi del fumetto contemporaneo, op. cit. p. 10

(2) Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. pp. 109-110

(3) Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, op. cit. pp. 295-296

(4) Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 111

(5) Ivi, pp. 112-11

 

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