Deus ex Libro: Comicom intervista TRAM (Dr. Ink)

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È Halloween e anche la fine del mondo è un po’ più vicina. Visto che c’è più di una ragione per cominciare a tremare, abbiamo intervistato il collettivo Dr.Ink.

L’anno scorso infatti avevano creato il manuale “Come crescere un robottone felice ed evitare di distruggere il mondo” (di cui avevamo già parlato qui), mentre quest’anno Maya hanno scatenato le loro apocalissi in “Deus ex Libro. Mortali si nasce, divini si diventa!”, un manuale pratico per diventare divinità e partecipare attivamente alla fine del mondo.

Il libro è stato scritto da Tram, con la supervisione di Stefano Ascari, e si avvale delle illustrazioni di Christian Cornia, Matteo Cuccato, Matteo Freddi, Alessia Pastorello, Cristina Giorgilli, Tram, con omaggi di Bombo!, Tenderini, DeFelici e Tuono Pettinato.

Se sabato pomeriggio siete a Lucca Comics&Games potete andare a sacrificargli un vitello grasso: li trovate alle 15 alla Sala dell’Oro, Camera di Commercio.

Ed è proprio Tram che ci risponde. Cominciamo da La Domanda.

Come è stata generata la divina idea di Deus ex Libro?

La Divina Idea è uscita a casa di Chris (Cornia, n.d.r.). Sono state necessarie quantità smodate di tigelle, lardo, ciccioli e cinghiale (pace all’anima sua), ma alla fine siamo riusciti a raggiungere una mistica pace dei sensi. Da lì in poi, tutta discesa.

Vi definireste un unico dio a molte teste o un sistema panteistico?

La prima che hai detto, ma è tutta una questione di comodità: non hai idea di quanto sia più facile prendere a testate qualcuno che condivide il tuo stesso corpo. Certo, andare in bagno in otto inizialmente è abbastanza scomodo, ma ci si abitua a tutto. Ci vuole tempo. Molto tempo.

Formato biblico o patentino divino?

Non credo di aver capito la domanda. Una mia testa mi suggerisce “chiedigli che c***o vuol dire”, un’altra mi dice “formato biblico! Mica siamo degli sfigati di dimensioni tascabili”. Il secondo suggerimento dalla regia mi piace di più. Siamo in formato biblico. Ci diamo del Noi, sforniamo messia, istruiamo nuove leve, moltiplichiamo i tonni, il tutto accompagnato da una gradevolezza estetica fuori dal comune.

La fine del mondo si può scongiurare con i gadget? O piuttosto si può personalizzare?

La fine del mondo non va scongiurata, la fine del mondo va scatenata. Serve pazienza, creatività e qualche bomba a mano. I gadget magari non serviranno direttamente a far collassare l’intera esistenza, ma saranno un piacevole diversivo mentre attendete che i vostri sforzi diano i frutti sperati. Nel Manuale™ c’è un piccolo excursus su possibili scenari apocalittici: non sono indicazioni da seguire alla lettera, traetene ispirazione e usate un po’ di cervello. Quando vi ricapita?

Divini voi siete? È cambiato qualcosa nell’autoproduzione rispetto a Lucca 2011 e al Robottone felice?

Oh sì. Adesso siamo stressati almeno il doppio. E poveri. Almeno per ora. Per quanto riguarda il volume stavolta abbiamo puntato molto di più sul contenuto: meno giochini in cartotecnica e più testi ragionati (o sragionati). In più quei santi ragazzi dello studio Absink ci hanno preparato un gioco di carte che abbiamo prontamente amalgamato e allegato al tutto. Una figata, che ve lo diciamo a fare.

L’unica cosa sensata da fare è avere paura o giocare?

L’unica cosa sensata è farsela sotto. Oppure, beh, è quella di darsi una mossa e scalare la Vetta. Chiamatelo come volete: gioco, competizione, percorso-di-miglioramento-personale, ma imboccate la via che vi comparirà davanti agli occhi. Sì, anche se sembra lastricata di m****.

Un anatema e un miracolo sul mondo del fumetto in Italia?

Un anatema?!? Noi saremo s*****, ma tu… ti vuoi accanire sul cadavere! Per il miracolo puntiamo a qualcosa di semplice: che in una delle fiere più grandi in Italia fare autoproduzione conti qualcosa. Ma anche poco eh. Chessò, meritarsi un pidocchioso pass autore. Cose così.

(n.d.r. ********: ci leggono anche i bambini)

 

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