Genialate: Comicom intervista Luca Novelli

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Comicom intervista Luca Novelli, uno dei massimi autori di divulgazione scientifica per ragazzi.

Un piacere, e un onore.

Caro Novelli, ma tu fai fumetti?

No, cari amici di Comicom. Non li faccio. Talvolta li uso. Come uso l’automobile, la scrittura, la macchina fotografica e il computer con Word e Adobe Photoshop. Fanno parte della mia cassetta degli attrezzi. E della mia storia.

 

Il professor Varietà, il dottor Pastrocchi, Einstein, Galileo, Marie Curie… In che modo mescoli personaggi e situazioni di fantasia e divulgazione scientifica per ragazzi?
Le “autobiografie” di Einstein, Darwin, Lavosier, Leonardo da Vinci e degli altri personaggi della serie Lampi di genio non vivono situazioni di fantasia.
Hanno viceversa fantastiche vite vere. Raccontano cose importanti, ma in modo leggero.
Un personaggio come il Professor Varietà, nato per il WWF, l’ho dovuto inventare per raccontare metafore e situazioni didascaliche.
Infine quando “mescolo” i vari ingredienti (tecnologia e fantasia, scienza e humour, disegnini e antiche stampe) cerco di farlo con la cura e la pazienza di un alchimista, come devono essere fatti i risotti alla milanese.


Qual’è stato il tuo percorso nel mondo dell’illustrazione e della divulgazione scientifica? Ti diverti ancora?

Vengo dalla satira, dai giornali, dal giornalismo. Vengo da 2600 strisce del” Laureato” pubblicate su quotidiani. Sono spazi che in Italia ho visto restringersi fino farmi venire la voglia non frequentarli più. Nel contempo il libri di scienze per ragazzi – e non solo per ragazzi – sono cresciuti con me. Sono diventati un lavoro, un bel lavoro. È una professione più complicata e responsabile di quanto si può pensare, ma è il lavoro che faccio meglio e che mi diverte di più.

Il mondo della divulgazione scientifica in Italia funziona?

L’interesse alle scienze in Italia è cresciuto nel corso degli ultimi decenni. Così pure l’offerta di divulgazione, ma più per Festival e manifestazioni collaterali che per periodici, libri e trasmissioni televisive.
Così è una bella lotta per chi la fa.
Per chi disegna ancora di più. L’idea che i disegni possono avere “contenuti” e valenza letteraria o scientifica è dura a entrare nella testa di certi operatori culturali del nostro paese.

I tuoi libri sono pubblicati e tradotti in tutto il mondo. A parte le librerie, quali sono stati i canali di diffusione delle tue opere e delle idee che trasmetti e che soddisfazioni diverse ti hanno dato?

La televisione è il mezzo certo più visto. Aiuta a far conoscere i libri , come i libri aiutano farla meglio. Ma le scuole e soprattutto le biblioteche per ragazzi sono tuttora il luogo più frequentato dai miei lavori.
Ora sto partendo con un progetto seriale di minifestival della scienza, già collaudato nelle mostre “Lampi di genio e no”. Ci sarà tutto: puntate televisivive, i libri tradotti nelle lingue più strane, i viaggi, exibit e giochi per tutti.

Cosa ti ha dato, in particolare, l’esperienza di Lampi di Genio su Rai Educational?

Lavoro per la televisione dalla fine degli Anni ottanta. Le due serie di Lampi di genio in tv sono state le prime produzioni televisive importanti che ho firmato come autore e conduttore.
Con i libri ero abituato guidare utilitarie. Con Lampi di genio in tv ho imparato a guidare una astronave, grazie all’aiuto di ottimi professionisti.

Che cosa esplorerai nel futuro prossimo?

Il prossimo titolo sarà uno strepitoso Pitagora (che molti confondono con Archimede e Archimede Pitagorico).Grazie della domanda. Mi piace la parola “esplorare”.

Per prima cosa continuerò la serie Lampi di genio per Editoriale Scienza.
Poi continuerò la serie di Viaggi scientifici cominciati con In viaggio con Darwin.
Tra l’altro da poco è uscito L’Ipotesi FitzRoy – Il cacciatore di diluvi (Rizzoli).

 

Il video trailer è qui:


Ci sono commenti o reazioni da parte dei tuoi giovani lettori che ti hanno colpito, che ti sono rimasti?

Non amo i blog, ma ricevo e rispondo spesso a mail di giovanissimi. Le più sorprendenti però mi arrivano dai miei “vecchi” lettori. Solo nell’ultimo mese ho ricevuto la mail di un docente universitario, di un’esperta di informatica e di un videomaker che da ragazzini avevano letto i miei libri sui computer. Erano di paesi diversi: Argentina, Virginia, Santo Domingo. Un altro mio vecchio lettore ha aperto una attività a Silicon Valley e mi ha offerto di andarlo a trovare se passo dalle sue parti.
Sono mail più gratificanti di qualsiasi premio letterario. Un giorno sarà interessante scoprire cosa faranno i lettori dei miei libri di oggi.

Com’era il clima dell’editoria quando hai scritto e disegnato Il mio primo libro sui computer?

Era più facile e meno affollato di oggi, certamente, anche per un giovanotto di belle speranze come ero io. Nel mio caso mi trovai ad essere “la persona giusta al momento giusto”. Avevo già al mio attivo due libri scienze “alla Novelli”, Viaggio al centro della cellula ed Ecologia a Fumetti. La Mondadori mi chiese se me la sentivo di fare un libro sui computer. Non ne sapevo niente, ma accettai. Mi portai a casa un Vic 20 e cominciai a lavorare. Il libro, 64 pagine a colori, uscì in Italia prima di Natale.
Era il 1983. La serie vendette nel mondo un milione di copie. Non certo solo grazie a me. Tutti, grandi e piccoli, volevano capire a cosa servivano i computer. Il libro conteneva una serie di profezie disegnate – come internet – delle quali neppure io avevo compreso la portata.

Un libro come quello sarebbe ancora attuale?

No di certo. Fa tenerezza sfogliarlo ora. Su Amazon.com ed eBay è un libro d’antiquariato. Per me fu una grande lezione di editoria. Cercai di continuare sulla stessa strada, sbagliando e imparando cose nuove, mirando sempre al mercato internazionale. Da circa dieci anni cerco di fare solo libri che rimangono vivi, in catalogo e nella mente. Per esempio Darwin e la vera storia dei dinosauri o Einstein e le macchine del tempo, usciti nel 2001, sono alla sesta o settima edizione. Fanno parte del mio “orto”, che continua a dare frutti, grazie anche a una buona sinergia con Editoriale Scienza, della quale condivido la filosofia.

Hai un augurio da farti o da fare, soprattutto per ragazzi?

Che i miei libri – disegnati e no – raggiungano l’obbiettivo per il quale sono nati: far appassionare e far rispettare la scienza, soprattutto in Italia. Una mentalità scientifica più diffusa e un maggior rispetto per chi fa ricerca e innovazione, ci avrebbe tenuti più lontani dai guai in cui si trova il nostro paese.

Per vedere Lampi di genio in tv: lampidigenio.it
Per visitare il sito di Novelli: lucanovelli.it
Per sfogliare il catalogo della mostra Lampi di Genio: click qui

 

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