Sesso! Sesso! Sesso! Sesso!

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Che tema imbarazzante l’educazione sessuale. Così imbarazzante in Italia da bloccare il fumetto anti-Aids distribuito dal Ministero della Sanità Come ti frego il virus!, testimonial d’eccezione Lupo Alberto, correva l’anno 1992.

L’opuscolo illustrava con molta sensibilità l’uso del preservativo, i rischi, alcuni dati, unendo la funzionalità all’ironia, l’informazione corretta al linguaggio adatto, dalla voce del personaggio più adatto che si potesse trovare. Ma è stato censurato, nonostante le numerosissime richieste dirette dei giovani.

Negli anni la situazione è mutata solo in minima parte.

Il Comune di Milano in collaborazione con l’autorevole Fatebenefratelli ha realizzato un progetto sperimentale con le scuole elementari, con l’utilizzo di fumetti e illustrazioni; ma è rimasto un caso più unico che raro.

L’argomento è demandato per lo più totalmente alle famiglie. E le famiglie lo delegano spesso alla discrezione della rete. Non a caso è proprio un portale del Comune di Modena, Stradanove, ad aver fatto scuola: un sito in cui esplorare la rubrica, nata nel 1998, “Sesso e volentieri”, redatta con il contributo costante di specialisti (ginecologi, psicoterapeuti, andrologi, psicologi). L’attenzione alla privacy, la puntualità delle informazioni, la delicatezza e la chiarezza dell’approccio si avvalgono delle illustrazioni di Giulia D’Anna, animate in brevi clip tematiche.

L’abbinamento fumetti+sesso fa subito pensare all’erotismo d’autore di Milo Manara e di Crepax, se non alla pornografia, come analizza un articolo dello stesso portale. È un incrocio che ha dato adito a mille polemiche, laddove il mondo del fumetto è stato per anni identificato come un “seduttore di innocenti” dal codice normativo di censura più pervasivo della sua storia: il Comics Code Authority. Non vogliamo qui parlare di fumetto erotico (un intero genere) e del suo sdoganamento.

Piuttosto: le illustrazioni e le vignette possono essere veicolo puramente informativo, fruibile e immediato senza essere troppo crudo. Permettono ironia e precisione, sintesi e delicatezza. Vi ricordate Le avventure di Pene e Vagina su Loveline, il programma di educazione sessuale ed emotiva di MTV? Dava spazio anche al tema dell’omosessualità, troppo spesso trascurato dai programmi di educazione sessuale istituzionali.

httpv://www.youtube.com/watch?v=aUPDyQleM64

Attraverso questi linguaggi, spesso dalla forte espressività, passa anche un discorso, fondamentale e complesso, sulle emozioni e sul loro riconoscimento. In Inghilterra sono comunque scoppiate molte polemiche in seguito ad un programma della FPA per bambini di sei anni, a cui è stato distribuito tramite le scuole il fumetto Let’s Grow with Nisha and Joe. Gli insegnanti hanno incoraggiato i bambini a portare l’opuscolo a casa e a parlarne con i loro genitori.

In Sud Africa è stato distribuito un fumetto contro la diffusione dell’Aids (qui in pdf), tentando di istruire bambini e adulti sui propri diritti di orientamento sessuale e sulla prevenzione, in una realtà in cui la diffusione della malattia è veicolata anche dalle violenze.

L’opuscolo è stato progettato dal Gay and Memory in Action (GALA), dal South African History Archive, dall’Università di Witwatersrand di Johannesburg, e dalla Fondazione per i Diritti Umani.

In Italia tra gli altri è sceso in campo un fumettista come Luca Enoch per Lila (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids). Il suo Jimmy Hat è un esilarante supereroe (un preservativo gigante con dei superpoteri).

Il sesso è prima di tutto divertimento, scoperta di sé e dell’altro, comunicazione, gioco: è questo che esprime con tutto se stesso un personaggio fondamentale e spassoso come Titeuf.

Il pre-adolescente creato da Zep che guarda con stupore il mondo degli adulti e il proprio cambiamento è diventato un tale fenomeno editoriale proprio con il volume Le guide du zizi sexuel da meritarsi una bella mostra in una grande istituzione parigina come la Cité des Sciences (la potete visitare online qui).

La pubblicazione è diffusa nelle scuole e dai Centri d’Informazione e di Documentazione (CDI) francesi.

 

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