Una nuova ricerca dimostra il valore dei fumetti nell’apprendimento

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boys-reading-comicUna tendenza in crescita nel corso degli anni, soprattutto negli Stati Uniti, è quella dell’utilizzo dei graphic novel come strumenti didattici di base: i fumetti sono ormai riconosciuti come un modo per facilitare i lettori riluttanti, chi sta imparando a leggere o chi è al primo approccio con una lingua straniera. In alcuni casi, i fumetti vengono utilizzati come strumento di insegnamento generale e trasversale, come prodotti culturali che indagano un argomento da un diverso punto di vista e con un diverso linguaggio. Josh Elder promuove da anni quest’idea con la sua organizzazione Reading With Pictures.

Non è solo il fascino viscerale delle immagini colorate che mette i fumetti sotto i riflettori: alcuni pensano che la miscela verbale e visiva sia il futuro dell’alfabetizzazione, e i fumetti potrebbero essere in prima linea.

È il cavallo di battaglia di Scott McCloud, e ora c’è un nuovo studio che dimostra come i fumetti possano realmente aiutare le persone a conservare le informazioni meglio dei libri di testo tradizionali: ne è coautore il professor Jeremy Short dell’Università dell’Oklahoma, con “Graphic presentation: an empirical examination of the graphic novel approach to communicate business concepts”. Lo studio ha coinvolto 140 studenti in ambito economico.

atlas-blackSi legge nella presentazione: “L’esperimento ha coinvolto un set di partecipanti che hanno letto un estratto da ‘Black Atlas: l’avventura completa’, un graphic novel creato per insegnare i concetti chiave di management grazie alla storia di due studenti che aspirano ad avviare un’attività in proprio. Un secondo set di partecipanti ha letto invece materiale da un libro di testo tradizionale che copre gli stessi argomenti. I due gruppi hanno poi ricevuto un breve questionario sul materiale affrontato. Entrambi i gruppi sono stati in grado di applicare i concetti, ma i risultati hanno indicato che i partecipanti che avevano letto il brano del graphic novel erano maggiormente in grado di riconoscere citazioni dirette rispetto agli altri.

In uno studio abbinato, è stato chiesto a 114 studenti di un Corso di alto livello per responsabile di business, dopo aver letto un graphic novel sull’argomento, di dare un feedback “esperienziale” sul libro. Oltre l’80% degli studenti ha affermato che il graphic novel ha dei punti di forza in più rispetto ai libri di testo tradizionali.

atlas graphicnovelI risultati riportati in questa ricerca suggeriscono che le imprese potrebbero trovare un buon ritorno nella formazione attraverso versioni illustrate dei manuali, dei materiali per le risorse umane, dei documenti sulla sicurezza, e altri materiali in cui il richiamo alla parola è fondamentale per il successo aziendale. Per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, formatori, dirigenti e colleghi dovrebbero anche essere consapevoli che la prossima generazione di dipendenti potrà avere bisogni formativi e preferenze che si differenziano dal manuale tradizionale unicamente testuale.”

Lo studio completo sarà pubblicato in un prossimo numero di Business Communication Quarterly, ed è stato presentato recentemente al TED. Fa parte di un numero crescente di studi che si occupano di come la miscela verbale e visiva interagisca con il cervello umano.

Se i risultati rimangono coerenti, potrebbero aprire un nuovo canale di mercato e un nuovo modo di fare libri di testo, manuali che investano sulla semplificazione grafica e sullo storytelling: e dunque anche sulla memoria e sulla motivazione del lettore.

@catebonora

Fonte: ComicsBeat

 

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