Prima regola: non ci sono regole

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Breve Storia del fumetto – Il Fumetto negli Stati Uniti 4° parte

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Dal Comics Code al movimento underground

Anche per il fumetto il secondo dopoguerra rappresenta un momento di difficoltà. Inizia il declino dei supereroi forse proprio per il nuovo clima portato dal termine del conflitto. In tale clima viene condotta una vera e propria battaglia moralistica contro i fumetti, additati come portatori di violenza nell’immaginario giovanile. Viene introdotto il Comics Code e con esso una sorta di Authority di vigilanza sui contenuti delle pubblicazioni a fumetti.

La casa editrice E.C. è un punto di riferimento importante per i migliori autori di questi anni, poiché pubblica per lo più fumetti horror risente tantissimo del cattivo clima e della battaglia moralistica.

Così l’editore decide di concentrare gli sforzi editoriali su una rivista di satira, che nasce nel 1952 creata da Harvey Kurtzman. Mad inventa l’umorismo che oggi definiamo “demenziale”, prendendo di mira tutto il sistema culturale americano.

McLuhan definisce Mad come l’anticamera della tv (1). Anche la concorrenza del mezzo televisivo contribuisce al periodo di crisi che il fumetto attraversa e che lo spingerà a un percorso di trasformazione.

“Nel solco della contro-cultura americana che negli anni sessanta impregna tutte le arti”(2) , dai campus della West Coast, focolai della contestazione studentesca, fiorisce un intero universo underground, un movimento che non solo aggira il Comics Code, ma mette in discussione gli stessi codici linguistici del fumetto, riprende temi tabù come il sesso o la droga, si fonda su una distribuzione sotterranea, fuori dai canali editoriali e quindi dalle logiche del mercato.

Siamo di fronte a un vero punto di svolta per la storia del fumetto. Zap Comix, fondato da Robert Crumb nel 1967, è il primo periodico “regolare” del genere, anche se autoprodotto e autogestito.

Il sottotitolo recita “Solo per adulti intellettuali”, e non è solo una provocazione. “Le produzioni underground si sottraggono per la prima volta nella storia del fumetto al dominio dell’industria culturale per proporre istanze politiche e culturali nuove.”(3)

Lo spirito irriverente di Crumb, il quale ha cominciato la sua carriera con Kurtzman, ha un debito nei confronti di Mad.

La produzione di Crumb è sterminata e va oltre il campo del fumetto, fin dagli inizi, dai suoi primi lavori Head Comics e Fritz the Cat, è stato apprezzato e pubblicato in Europa ancor più che negli Stati Uniti. Il panorama degli autori underground è vasto,anche se pochi fra di essi hanno raggiunto una diffusione notevole della loro produzione.

In una seconda fase sarà la rivista newyorkese Raw, diretta da Art Spiegelman, il punto focale dell’underground americano.

Oltre ai contenuti di critica sociale, il movimento underground, spingendosi nel terreno della sperimentazione formale, crea una frattura tra fumetto popolare e fumetto alto, artistico, destinato spesso a elites di lettori.

“Se fino agli anni Sessanta l’evoluzione dei fumetti era avvenuta attraverso il confronto quotidiano con il pubblico, così che le progressioni del linguaggio andavano di pari passo alla capacità di comprensione dei loro referenti, i cambiamenti avvenuti nella valutazione culturale dei fumetti e nella struttura del loro mercato, hanno dato origine ad albi nati con l’intento di creare un’opera d’arte, sempre in cerca di nuove codificazioni.”(4)

(di Marco De Giorgio)

(1) Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore, 1999, p. 176
(2) Claude Moliterni, Philippe Mellot, Michel Denni, Il fumetto cent’anni d’avventura, op. cit. p. 84
(3) Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 61
(4) Flavia Weisghizzi, Parlando di nuvole – Modi e luoghi del fumetto contemporaneo, Modena, Marchio Giallo editore, 2006, p. 8

 

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