Fumetto Style

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Il cuore di Cartoomics (11-13 marzo, Fieramilanocity) sarà il laboratorio di sartoria dedicato ai fumetti, in onore al tema centrale all’edizione di quest’anno, focus anche di un’esposizione: la moda.

Dalla camicia rossa-giacca nera di Dylan Dog alla lingerie di Valentina, lo stile di alcuni personaggi entrati nell’immaginario collettivo ha fatto scuola.

La moda spesso ha tratto spunti e provocazioni visive dal mondo dei fumetti, giocando con la riconoscibilità di mondi estremamente popolari, a volte mitici, come nel caso dei supereoi DC Comics ripresi nell’omaggio dello stilista Jeremy Scott alla Settimana della Moda di New York e dalla Converse per festeggiare i settantacinque anni della storica casa editrice.

La celebrità dei supereoi è rinforzata dall’enorme successo di film come quelli tratti dalle avventure di Batman e X-Men, e da quelli in dirittura d’arrivo come Captain America (ripreso da un’edizione limitata di magliette da Tommy Hilfiger).

Il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York ha dedicato a tanta potenza comunicativa la mostra Superheroes, Fashion and Fantasy.

La familiarità e i valori che portano questi personaggi hanno la forza di un brand profondamente radicato nell’immaginario, e questo gli stilisti l’hanno capito benissimo, basti ricordare la diffusione che ha avuto qualche anno fa la classica maglietta blu con il logo di Superman. Che attraverso l’abito, il costume, passino un po’ di superpoteri?

Attraverso il personaggio del supereoe passa anche uno specifico carattere: non a caso Diane Von Furstenberg ha scelto Wonder Woman, simbolo di forza, indipendenza e libertà femminile per la sua Capsule Collection, allegando il fumetto sceneggiato dalla stilista stessa Be the Wonder Woman you can be, Featuring the adventures of Diva, Viva and Fifa: parte del ricavato è andato in beneficenza per progetti sulle pari opportunità e per un maggiore inserimento delle donne nel mondo del lavoro.

Con uno stile più ammiccante e politically scorrect che la contraddistingue, Sisley aveva lanciato nel 2010 per la collezione primavera-estate la linea dedicata al genio del crimine Diabolik, corredando anche con un’applicazione per IPhone, Le Chiavi del Destino, un fumetto-game con 90 vignette interattive.

Altro tipo di riconoscibilità è quella dell’universo Disney, che parla all’aspetto infantile e ironico del fashionaholic più che all’appassionato di Carl Barks.

Luca Boschi ha efficacemente riassunto la gustosa operazione di Disneyland Paris ed Elle (qui), che ha commissionato al cartoonist Ulrich Schröder la rappresentazione di personaggi della moda nelle vesti di Topolino e Pippo (Dolce & Gabbana) Paperino (Jean Paul Gaultier) e altri beniamini disneyani.

Non ci addentriamo nelle miriadi di accessori e abiti legati a Mafalda (Oysho), Palmiro (Nannini), Andy Capp (Geco Brand), Corto Maltese (Swatch e Chiros) o Catwoman (Fornarina), Valentina (Unimar), sempre coinvolti in dinamiche di licensing: è ancora più interessante quando l’interesse degli stilisti si sposta dai testimonial a fumetti al riconoscimento di una politica degli autori.

Chanel ha chiesto a Milo Manara di rappresentare Shalom Harlow per la linea beauty Précision Beauté Initiale, realizzando un catalogo che è un oggetto artistico da collezione.

La Hogan invece ha coinvolto J. Scott Campbell per una spy story a fumetti, dove le agenti segrete indossano Hogan.

Sotto, Frank Miller si ripresta alla macchina da presa per Gucci.

httpv://www.youtube.com/watch?v=7QZR67iI4vE&feature=relmfu

Gli ambiti di sviluppo hanno potenzialità enormi, anche per i giovani talenti: si è da poco concluso lo Swing Manga Contest di Prada per i nuovi Swing Sunglasses, ideato per stimolare la creatività di fumettisti e illustratori a livello internazionale e coinvolgere i tre vincitori in una pubblicazione.

 

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