Italia, 150 anni in gioco

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Il peggior gioco di sempre: questo il commento di Neogaf a Gioventù Ribelle, videogioco sparatutto adottato dal Ministero della Gioventù per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, fatto uscire come demo e subito ritirato date le reazioni e le critiche negative giunte in massa.

Sul sito ufficiale si legge: “Il videogioco Gioventù Ribelle nasce con il duplice intento di celebrare l’eroismo e l’amor di Patria di giovani coraggiosi, il cui sangue è stato versato per unificare il nostro Paese, e di parlare ai giovani d’oggi con il loro linguaggio, che in parte è anche quello dei videogiochi.” Ma si conclude con: “La demo alfa non è più scaricabile, pubblicheremo il prodotto una volta ultimato.

Il game ha suscitato mille polemiche, data la dubbia qualità del risultato di questo “Risorgimento digitale” in cui si può sparare al Papa (qui potete leggere una disamina approfondita su Wired e qui altre osservazioni di Francesco Merlo su La Repubblica). Se l’intento era pedagogico, il prodotto non è stato all’altezza delle aspettative: gioca su valori discutibili oltre ad avere una grafica pessima, a detta degli esperti.

Un caso che non ha la presunzione della complessità, e ha nell’immediatezza un valore base, è quello di “Gioco con la Storia”, ideato dal Comitato 150 Modena. Si gioca associando, singolarmente o in competizione, didascalie di contenuto storico a immagini, secondo una logica partecipativa e di approfondimenti culturali suggeriti all’interno della struttura. In questo modo si ripercorre un secolo e mezzo di storia italiana in modo rinnovato e interattivo.

Ci racconta il professore Giuliano Muzzioli, coordinatore del Comitato: ” L’obiettivo è eminentemente didattico. L’origine del gioco è una chiacchierata con un gruppo di insegnanti delle scuole dell’obbligo e superiori, per un’iniziativa indirizzata ai giovani. Da qui sono emerse alcune idee, tra cui un videogioco realizzato non da professionisti ma da giovani dell’Istituto Superiore d’Arte Venturi, con illustrazioni che rispecchino il loro stile personale. Ci siamo affidati al volontariato culturale di colleghi dell’Università di Modena e Reggio Emilia per quanto concerne il resto: i soggetti, i titoli dei libri e dei film di cui si consiglia la visione, i cinquanta argomenti selezionati. Il finanziamento proviene dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna. La musica originale è un regalo di un giovanissimo musicista del Conservatorio di Mantova, Luca Pettinato; i disegni sono dei diciannovenni Emanuele Manzo e Laura Manicardi. È stato un progetto arricchente per tutti, specialmente per questi illustratori che si sono cimentati in qualcosa di nuovo, in una ricerca iconografica e storiografica e in una successiva rielaborazione personale e stilistica.

Didattica e divertimento anche per l’applicazione gratuita di La Stampa, in collaborazione con il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, quella ufficiale 150! Italiamobile scaricabile dal 21 aprile o il famoso gioco di carte per IPhone Bang! in versione risorgimentale (qui), Edizione Speciale Celebrativa.

Se anche la Rai ci si mette con l’online (Il Gioco dei Mille e I Protagonisti del Risorgimento), più analogico e classico è l’approccio del gioco da tavolo più giocato della storia: Monopoly Italia, che quest’anno è uscito in edizione speciale datata 1861 dopo un referendum sulla scelta della composizione del tabellone, recante città italiane al posto di vie e corsi e con domande sull’Italia, la sua storia, la sua identità.

Siamo curiosi dunque di vedere cosa uscirà dal concorso per il Premio Primo Fuoco 2011 promosso dal Comune di Cavriago, Arci di Reggio Emilia, Anafi e CGIL provinciale di Reggio Emilia, con il Patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, in scadenza il 30 giugno (bando scaricabile qui):

“Cosa vuol dire essere italiani? E, soprattutto, cosa significa sentirsi italiani? Si tratta di domande che raramente ci poniamo, e che probabilmente hanno risposte differenti a seconda di chi se le pone e del contesto in cui vengono inserite. Il Premio intende stimolare i partecipanti ad elaborare una loro rappresentazione a fumetti dei motivi per cui possono dire di sentirsi italiani, affrontando il tema proposto in modo innovativo e creativo e coniugandolo con il dibattito generale sul significato e sul valore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

 

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